Il nostro intestino ospita una vasta popolazione di microrganismi, denominata genericamente “flora intestinale” o “microbiota”, fondamentale per il corretto funzionamento dell’intestino.
Le azioni della flora intestinale sono principalmente due:
-Immunitaria: Stratificandosi nella mucosa intestinale detti microrganismi bloccano a mo di barriera virus, microrganismi nocivi e sostanze responsabili di allergie.
-Nutritiva: concorrendo alla produzione di enzimi e vitamine (come la K ed alcune del gruppo B) e alla degradazione delle sostanze tossiche.
La flora intestinale può essere indebolita in varie situazioni (cattiva alimentazione, utilizzo di farmaci antibiotici, stress…)
Si comincia a parlare di probiotici all’inizio del XX secolo. Etimologicamente parlando il termine probiotico significa “a favore della vita” (dalla particella latina “pro” a favore di, e dall’aggettivo greco “biotikos”, da bios, vita).
I probiotici sono organismi vivi, batteri, che somministrati in quantità adeguate superano la barriera gastrica e si insediano nel tratto intestinale, vi persistono e si moltiplicano, apportando benefici alla salute dell’ospite e migliorando l’equilibrio microbico intestinale, tramite l’inibizione di batteri patogeni.
Dalla metà degli anni ‘90 , gli studi clinici hanno dimostrato che la terapia probiotica può contribuire a trattare varie patologie.
Da qualche tempo si è compreso che l’intestino non è un organo a sé, deputato solamente alla digestione ed assorbimento, ma viene definito come “secondo cervello”, che comunica con il “primo cervello”, formando quello che viene definito l’asse “intestino-cervello”(GUT-BRAIN AXIS) ed anche la flora intestinale non è qualcosa a parte ma regola altri disturbi funzionali.
Ciascun essere umano ha una flora unica, che tuttavia è in grado di mutare, di adattarsi in funzione dello stile di vita, alimentazione, ambiente.
Il microbiota intestinale completa e integra le funzioni del sistema digerente,partecipando alla modulazione dell’asse intestino-cervello.
La comunicazione con il cervello sembra possa avvenire attraverso una complessa elaborazione di segnali molecolari che sarebbero mediati dalla popolazione cellulare dell’epitelio intestinale e dalle cellule immunocompetenti della mucosa.
L’uso dei probiotici può essere utile in varie patologie:
-Trattamento post terapia antibiotica (saccaromyces cerevisiae boulardi – enterococcus faecium – lactobacillus acidophilus).
L’uso di antibiotici distrugge una parte della microflora con conseguente possibilità di crescita di patogeni che possono causare infezioni gastrointestinali, coliti, diarrea.
La colonizzazione del colon da parte dei probiotici rafforza la funzione di barriera della mucosa intestinale.
-Stimolo delle difese immunitarie: nell’intestino esistono numerose stazioni linfatiche (Placche di Peyer) collegate al sistema immunitario. Probiotici del tipo L.Casei e L.Acidophilus sono in grado di stimolare le difese immunitarie , oltre che migliorare le capacità dell’intestino di funzionare da barriera.
-Trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
-Trattamento dell’intestino irritabile.
-Trattamento delle allergie alimentari.
-Trattamento delle infezioni del tratto genito-urinario.
-Trattamento delle atopie nei bambini.
-Trattamento delle infezioni respiratorie (soprattutto nei bambini atopici: azione sinergica di stimolazione immunitaria e dall’altro per una ridotta adesione intestinale degli agenti patogeni(Lactobacillus Acidophilus))
-Trattamento dell’ipercolesterolemia.
-Trattamento delle malattie autoimmuni (le disbiosi intestinali possono indurre in “errore” il sistema immunitario, che identificherebbe come “nemici” tessuti umani aventi alcune caratteristiche molecolari simili ad agenti patogeni).